
Artwork Vladimir Manyuhin
Sono dell’idea che…
Non dobbiamo farci distrarre. Buona parte della nostra vita è composta da cazzate inutili; vizi, mode, stereotipi, informazioni superflue, beni inservibili… Siamo così accecati e assuefatti da non rendercene neanche conto. La norma è sprecare le nostre uniche e irripetibili vite, è la norma buttare nel cesso le nostre esistenze.
E invece dobbiamo dare uno scopo alle nostre esistenze, dobbiamo lasciare il segno, dobbiamo creare e distruggere, dobbiamo lavorare per l’evoluzione (o per l’involuzione), dobbiamo piegare la realtà al nostro volere. Dobbiamo essere noi a prendere il timone e non farci trasportare dagli eventi fino al letto di morte. Dominare la vita e gli eventi.
Può sembrare un concetto nebuloso e pieno di controsensi ma in realtà non lo è, anzi è semplicissimo.
E’ una controcultura, e ha i suoi principi e i suoi obbiettivi.
Dovrete fare un balzo di fantasia notevole e mi rendo conto che tutto ciò possa sembrare un delirio, ma tutto sommato fare balzi di fantasia non ha mai fatto male a nessuno, fantasticare non nuoce.
Per il momento è solo una bozza che necessita ancora di modifiche, ma è estremamente semplice, basilare e immediato, ne abbiamo già i televisori e la rete piena di persone che costruiscono sovrastrutture, idee macchinose e concetti artificiosi, è un modo di fare obsoleto e controproducente. Sono 6 punti, ognuno di essi è seguito da una piccola spiegazione.
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1. Noi ci dedichiamo ad ogni forma d’arte e di bellezza, sia come consumatori che come produttori.
(Ovvero i nostri sforzi devono essere rivolti alla creazione e al consumo del bello: musica, letteratura, cinema, pittura, scultura, architettura e quant’altro. Così che le nostre vite una volta giunte al termine avranno avuto un senso.)
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2. Noi coltiviamo i nostri corpi.
(Ovvero dobbiamo dare alle nostre menti involucri il più possibile forti, atletici, sani, invulnerabili, belli e famelici. Ma senza l’obbligo di negarci piaceri. Pensate alla visione ellenica del corpo umano.)
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3. Noi coltiviamo le nostre menti.
(Ovvero dobbiamo apprendere ed elevarci ad un livello culturale superiore, potenziare le nostre capacità intellettive e allargare i nostri orizzonti. In ogni campo del sapere. Noi siamo per il progresso scientifico e culturale. Se tutti ci impegniamo in questo esso accelera.)
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4. Noi coltiviamo i più alti valori morali.
(Ovvero empatia, altruismo, generosità, condivisone… Questo ci differenzia dai sub-umani di cui è pieno il mondo. Pensate ai concetti del buddismo.)
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5. Noi siamo liberi, incondizionabili e artefici delle nostre vite.
(Ovvero ripudiamo ogni forma di costrizione, il lavoro in eccesso, il denaro in eccesso, gli svaghi beceri e preconfezionati, le mode, gli status symbol e l’apparire. Noi non siamo ne prodotti, ne schiavi ne consumatori. Noi non ci curiamo delle questioni da sub-umani. Noi professiamo ogni forma di libertà.)
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6. Noi lottiamo per un rinvigorimento dell’ambiente naturale e cerchiamo di arrecar minor danno possibile alla natura e agli animali.
(La natura è la più alta e perfetta forma di bellezza, in oltre un pianeta sano è essenziale per la nostra vita ideale. I nostri sforzi sono tesi a ridimensionare e a riportare l’uomo al suo posto come figlio della natura. Siamo essenzialmente primati particolarmente intelligenti.)
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Pensate a città fatte di capanne nelle foreste, pensate ad un livello tecnologico superiore, pensate al non dover lavorare se non per raccogliere o cacciare, pensate ad un popolazione culturalmente elevata, pensate all’assenza di automobili e di rumori e di smog e di traffico, pensate alla libertà, pensate alla fratellanza, pensate che professioni come l’avvocato neanche esiterebbero.
Ora la palla passa a voi, c’è tanto altro da dire, aiutatemi a fare di questa bozza un vero e proprio manifesto.
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ENRICO ALEXANDER N.
Bello , utopico ma bello .
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Punto 2: ho dubbi sulla “famelicità” e riguardo la libertà sessuale, in un futuro evoluto, la vedrei finalizzata alla procreazione mentre, sempre in un futuro evoluto, ci saranno molti altri modi di provar e far provare piaceri sublimi 🙂
Punto 5: Liberi di compiere scelte, che se son fatte col cuore, portano meglio a sé ed agli altri 😉
Titolo: più che “controcultura” potrebbe essere “miglioramento” della cultura e non solo 🙂
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In effetti, forse, famelicità non è il termine adatto. Sta a significare che non bisogna avere un atteggiamento passivo, bisogna dominare gli eventi.
Per quello che riguarda la libertà, ovviamente vale la regola che essa è illimitata finché non intralcia o danneggia quella del prossimo.
E infine Controtuclura perché oramai il primo era Controcultura I (leggilo se ne hai voglia), questo non poteva che essere Controcultura II 🙂
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Condivido i tuoi punti dell’enunciato, li trovo pieni di fiducia ed entusiasmo. Una domanda personale se non ti secca dirlo, quanti anni hai? Mi spiego è una domanda motivata e non curiosità, la mia speranza è che tu sia giovane perché così si accende un’altra luce per il futuro dell’umanità.
Giovanna
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26, all’incirca sono ancora definibile giovane. Ma di luci per il futuro, purtroppo, ne vedo ben poche…
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